Credito d’imposta su commissioni POS

Indice articoli

Per l’erogazione del credito d’imposta POS, sarà l’operatore finanziario fornitore del servizio dei terminali di pagamento POS ad assumere un ruolo di rilievo. Dovrà infatti comunicare mensilmente per via telematica all’Agenzia delle Entrate, entro il giorno 20 del mese successivo a quello di riferimento, tutte le informazioni e i dati necessari al fine di verificare l’idoneità dell’attività in merito alla ricezione del Bonus. Una volta verificata la legittimità della richiesta, sarà l’Agenzia delle Entrate a procedere con l’assegnazione del credito all’attività.

Come utilizzare il bonus POS 2021

Il nuovo credito d’imposta potrà essere incassato in compensazione mediante il modello F24, a partire dal mese successivo a quello durante il quale sono state sostenute le spese. Il Bonus del 30% non concorre alla formazione del reddito e non sarà tassato né ai fini IRAP, né ai fini IRES.

Credito d’imposta su commissioni POS: la conversione del Sostegni bis inserisce dettagli Con gli emendamenti approvati si riproduce l'art 1 del DL 99/2021 e si specifica che si attende provvedimento delle Entrate con caratteristiche tecniche per gli strumenti agevolati. Nell’ambito del percorso di conversione del DL 73/2021 viene introdotto l’art 11 bis che riproduce il contenuto dall'art. 1 del decreto-legge n. 99 del 2021 su credito di imposta per le commissioni POS. Ricordiamo innanzitutto che il DL 99/2021 ha modificato l'art 22 del DL 124/2019 prevedendo l'aumento dal 30% al 100% del credito di imposta per le commissioni maturate dal 1 luglio 2021 al 30 giugno 2022 quando i soggetti interessati dalla agevolazione ossia gli esercenti attività di impresa, arte e professioni, utilizzino:

 strumenti di pagamento evoluti;

 strumenti di pagamento elettronici collegati a registratori telematici nelle operazioni verso i consumatori finali. In sede di conversione del DL Sostegni bis si introducono precisazioni con i comma 10 e 11:

Comma 10 - prevede che il credito d'imposta pari al 100% delle commissioni addebitate per transazioni effettuate con strumenti di pagamento tracciabili a decorrere dal 1 luglio 2021 al 30 giugno 2022 spetta a esercenti attività di impresa, arti e professioni che siano dotati di strumenti di pagamento POS che garantiscono l'inalterabilità e la sicurezza dei dati ovvero si siano dotati di sistemi evoluti di incasso che consentono di assolvere l'obbligo di memorizzazione elettronica e di trasmissione telematica alle Entrate dei dati dei corrispettivi. Il credito è riconosciuto a condizione che i ricavi e compensi non superino i 400.000 euro nell'anno d'imposta precedente;

Comma 11 - introduce per lo stesso periodo di imposta un ulteriore credito per l'acquisto, il noleggio o l'utilizzo di strumenti che consentono forme di pagamento elettronico e per il collegamento con i registratori telematici. Il beneficio è parametrato al costo di acquisto, di noleggio, di utilizzo degli strumenti in questione, nonché delle spese di convenzionamento ovvero delle spese sostenute per il collegamento tecnico tra i medesimi. Il credito spetta nel limite di spesa di 160 euro per ciascun beneficiario nelle seguenti misure:

 70 % per i soggetti i cui ricavi e compensi relativi al periodo d’imposta precedente siano di ammontare non superiore a 200.000 euro;

 40 % per i soggetti i cui ricavi e compensi relativi al periodo d’imposta precedente siano di ammontare superiore a 200.000 euro e fino a 1 milione di euro;

 10 % per i soggetti i cui ricavi e compensi relativi al periodo d’imposta precedente siano di ammontare superiore a 1 milione di euro e fino a 5 milioni di euro.

Si prevede, inoltre, in favore di esercenti che, nel corso dell'anno 2022, acquistano, noleggiano o utilizzano strumenti evoluti di pagamento elettronico un credito d'imposta nel limite massimo di spesa per soggetto di 320 euro, nelle seguenti misure:

 100 % per i soggetti i cui ricavi e compensi relativi al periodo d'imposta precedente siano di ammontare non superiore a 200.000 euro;

 70 % per i soggetti i cui ricavi e compensi relativi al periodo d'imposta precedente siano di ammontare superiore a 200.000 euro e fino a 1 milione di euro;

 40 % per i soggetti i cui ricavi e compensi relativi al periodo d'imposta precedente siano di ammontare superiore a 1 milione di euro e fino a 5 milioni di euro

I crediti di imposta possono essere utilizzati esclusivamente in compensazione. Si specifica che le disposizioni in esame si applicano nel rispetto delle caratteristiche tecniche da stabilire con provvedimento del direttore dell'Agenzia delle entrate da adottare entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto-legge.

Decreto fiscale e credito d’imposta: di cosa si tratta?

Dal 1 luglio 2020 il decreto fiscale (legge 157/2019) prevede la possibilità di richiedere un credito d’imposta pari al 30% sulle commissioni pagate ai prestatori di servizi di pagamento digitali. Il decreto fiscale 99/2021 ha previsto l’aumento del credito d’imposta dal 30% al 100% per le commissioni pagate nel periodo dal 1 luglio 2021 al 30 giugno 2022 nel caso l'esercente rispetti determinati requisiti.

A chi è rivolto il credito d’imposta del 100% e a chi del 30%?

Il credito d’imposta del 30% è un'agevolazione per tutte le attività, liberi professionisti o artigiani che offrono un servizio di pagamento tracciabile e che nell’anno precedente hanno accumulato ricavi e compensi per un importo inferiore ai 400.000 euro. Il credito d'imposta del 100% è invece riservato a tutti gli esercenti che hanno collegato il loro lettore di carte a un registratore telematico, che garantisce l’inalterabilità e la sicurezza dei dati e hanno accumulato ricavi e compensi per un importo inferiore ai 400.000 euro.

Come funziona la richiesta per il credito d’imposta?

Per richiederlo è necessario compilare il modello F24 dell’Agenzia delle Entrate in cui si dichiarano i costi di commissione pagati ai prestatori di servizi di pagamento in un determinato periodo di tempo.

Ogni quanto tempo si può richiedere il credito?

La comunicazione di questi dati può essere effettuata a cadenza mensile. Il credito richiesto tramite modello F24 può essere utilizzato per compensare altre imposte già dal mese successivo a quello di sostenimento della spesa. Quali sono i costi che concorrono al credito d’imposta? Si tratta dei costi di commissione (pagati dal 1 luglio 2020) che vengono detratti dall'importo totale della transazione tramite strumento tracciabile, come: lettore di carte, Pagamenti Mobili, Buono Acquisto, Negozio Online e pagamenti con Apple Pay e Google Pay.

Nota bene: verranno considerate unicamente le transazioni di vendita di prodotti e servizi al consumatore privato e NON ad aziende, escluse quindi quelle effettuate con carta aziendale. L'agevolazione del 100% al momento si applica solo ai costi sostenuti tra l'1 luglio 2021 e il 30 giugno 2022.

Quale Codice Tributo devo utilizzare?

Il Codice Tributo da utilizzare è il 6916, chiamato Credito d’Imposta pagamenti elettronici - art. 22 decreto legge 26 ottobre 2019, n. 124, istituito dalla Risoluzione 48/E dell'Agenzia delle Entrate. Questo Codice Tributo consente di usare il credito di imposta sulle commissioni e permette di “spendere” nel modello F24 il credito maturato dagli esercenti e professionisti. Il primo Codice Tributo sarà utilizzabile sulla base del Resoconto per il Credito d’imposta di luglio 2020.

Stampa Email

Chi siamo

Da oltre 35 anni Lo Studio Commerciale Di Rauso svolge la sua attività di consulenza commerciale, aziendale, fiscale, tributaria e del lavoro, per imprese, professionisti, enti pubblici e privati.


Studio Commerciale Di Rauso
Via Capo di Mondo, 56
info@studiodirauso.it

055 672619